cosa sono
la rete
Le Family group conferences sono un processo relazionale, accompagnato - da una figura denominata facilitatore - nel quale la famiglia allargata assume decisioni ed elabora interventi a favore di bambini e ragazzi che si trovano a vivere una situazione di difficoltà che rende necessaria la predisposizione di un Progetto di tutela e cura per proteggerli e garantire il loro benessere.
Detto in altre parole sono un incontro strutturato nel quale i partecipanti (membri della famiglia, altre persone significative legate al nucleo familiare, operatori dei servizi), interessati al problema e motivati nell’affrontarlo, si riuniscono per decidere insieme come affrontare i problemi presenti e cercare soluzioni utili a contrastare le difficoltà che minacciano il benessere del minore.
Le Family group conferences abbracciano un approcio di tipo partecipativo, sono centrate sui punti di forza della famiglia, rispettano la cultura familiare, promuovono processi di empowerment e sono focalizzate sulla ricerca di soluzioni.
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Le famiglie hanno il diritto di partecipare alle decisioni che le riguardano ove sono in pericolo le libertà dei singoli e delle famiglie e la libertà di scelta .è allora che lo Stato deve fare il massimo sforzo per assicurare autentica partecipazione e coinvolgimento.
Doolan 2007
I PRINCIPI DELLE FAMILY GROUP CONFERENCE
CHI SIAMO
La Cooperativa Sociale La casa davanti al sole nell'ambito della promozione dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla famiglia promuove la realizzazione di Family Group Conference.
La referente per le Family Group Conference è Francesca Maci, esperta del modello e referente dei primi progetti pilota sviluppati in Italia.
EMPOWERMENT
Le Family group conference si basano sul principio della valorizzazione delle capacità della famiglia e del suo sapere esperienziale. Il focus è posto sui punti di forza della famiglia piuttosto che sulle mancanze.
Si abbraccia l’idea che la famiglia, anche nei momenti di difficoltà, esprima etica della cura nei confronti dei suoi membri più fragili e, se adeguatamente accompagnata, sia in grado di fuoriuscire dai problemi presenti individuando buone strategie di intervento.
PARTECIPAZIONE
Le Family group conference si basano sul diritto del minore e della famiglia a partecipare attivamente ai processi decisionali che le riguardano per poter incidere efficacemente sui propri percorsi di vita familiare e per poter ri-orientare la propria esistenza in direzione di un maggior benessere. I professionisti, abbracciando un approccio partecipativo, sono chiamati a lavorare con le famiglie per promuovere e supportare la loro capacità di prendersi cura di bambini e ragazzi e
trovare soluzioni proprie ai problemi presenti.
RELAZIONALITA'
Ogni minore ha diritto a crescere nella propria famiglia e anche nelle situazioni di difficoltà ha il diritto di mantenere un legame con le relazioni familiari e il proprio contesto di vita. Il gruppo famigliare è il luogo maggiormente adeguato per il benessere e la protezione di bambini e ragazzi.
Per queste ragioni gli operatori sociali devono connettere il loro agire professionale con le energie del “sociale” vicino alla famiglia preoccupato per le difficoltà presenti, motivato a fronteggiarle e a
muoversi congiuntamente verso una comune finalità di benessere.
empowerment
partecipazione
relazionalità
LA STORIA DELLE FAMILY GROUP CONFERENCE
Nascono in Nuova Zelanda in risposta alle istanze del movimento di pressione pubblica della tribù dei Maori che accusa lo Stato di razzismo istituzionale. Un elevato numero di bambini/ragazzi Maori sono, infatti, allontanati dalla propria famiglie e collocati in istituto in cui operano in prevalenza operatori bianchi oppure si trovano in affido familiare presso famiglie bianche. Nei servizi di tutela minorile, inoltre, lavorano per la quasi totalità operatori bianchi che nelle situazioni di minori in difficoltà prediligono come intervento principale l’allontanamento da casa e l’inserimento in una struttura. I Maori chiedono con forza che i professionisti prima di cercare soluzioni esterne e di tipo istituzionale cerchino soluzioni interne alla famiglia allargata e alla tribù.
Le Family group conference vengono sancite a livello legislativo nel Children e Families Act del 1989.
I SOGGETTI COINVOLTI
I soggetti coinvolti nel processo della Family group conference sono:
- bambini/ragazzi
- genitori
- altre persone significative (amici, colleghi, vicini di casa)
- servizi sociali e altri operatori
- facilitatore
- operatore di advocacy
Protagonista indiscussa è la famiglia intesa in senso allargato. Nel processo sono coinvolti i bambini/ragazzi i suoi genitori e la rete di relazioni significative e supportive che ruotano intorno al loro mondo familiare. L’attivazione del processo avviene su proposta del servizio sociale referente
della situazione che intravede nella FGC una opportunità per la famiglia; la sua collaborazione è fondamentale durante l’incontro e nella successiva fase di implementazione per la buona riuscita del percorso.
IL FACILITATORE
È il soggetto che si occupa di gestire il processo dalla fase di preparazione della riunione di famiglia a quella di facilitazione vera e propria della FGC con l’obiettivo di sostenere la famiglia nel suo compito di progettazione. Per poter svolgere il suo lavoro al meglio, il facilitatore deve essere indipendente rispetto all’ente che ne richiede l’attivazione e non deve in alcun modo partecipare alla presa di decisioni che riguardano la vita del minore e dei suoi genitori. Al coordinatore non sono richieste particolari competenze professionali, bensì considerevoli abilità nelle relazioni interpersonali e qualità personali che lo portino a essere aperto, flessibili, accogliente e fiducioso nelle capacità della famiglia di far fronte ai propri problemi.
L'OPERATORE DI ADVOCACY
L’operatore di advocacy nel modello delle Family group conference svolge la funzione di affiancare e sostenere bambini e ragazzi nel confronto con gli adulti ce partecipano alla Riunione di famiglia. La finalità principale del suo operato è quella di dare voce ai pensieri e alle opinioni di bambini e ragazzi affinché vengano ascoltati e trovino un posto concreto nell’elaborazione del Progetto di tutela. L’operatore di advocacy è una figura indipendente rispetto al servizio di tutela minorile e non partecipa al processo di decisioni che riguardano la vita del minore.
IL PROCESSO
Il processo della Family group conference, volto a garantire la reale partecipazione della famiglia ai processi decisionali che la riguardano, si compone di cinque fasi: attivazione, preparazione, riunione di famiglia, implementazione e monitoraggio.
a. Attivazione
Il processo prende avvio con l’invio da parte del servizio territoriale, in accordo con la famiglia, della scheda di attivazione al servizio per le FGC. La scheda di attivazione è accompagnata da informazioni utili relative alla famiglia, alle preoccupazioni presenti rispetto al minore, alle risorse a disposizioni (familiari e istituzionali) e una serie di domande di domande centrate sulla tutela del minore formulate dal servizio sociale per facilitare la famiglia nella corso stesura del Progetto.
b. Preparazione
In questa fase il facilitatore lavora con il minore e i suoi genitori per identificare le persone che desiderano invitare alla Family group conference. Il facilitatore incontra singolarmente tutte le persone invitate per prepararle ad una partecipazione consapevole. Decide, insieme ai partecipanti, le questioni organizzative legate alla data, all’ora e al luogo dell’incontro.
c. Riunione di famiglia
La FGC vera e propria è scandita da tre momenti principali:
1. Condivisione delle informazioni: in apertura dell’incontro, i familiari e i professionisti presenti sottolineano gli elementi di rischio e pregiudizio che intravedono nella situazione di vita del minore e dei genitori, le informazioni in loro possesso sulla famiglia, i loro compiti istituzionali e le risorse a disposizione nella stesura del progetto;
2. Momento riservato alla famiglia: la famiglia viene lasciata sola per potere pianificare in autonomia. I partecipanti all’incontro devono individuare un progetto concreto sul quale concordano e decidere se e come rivederlo dopo un determinato periodo di tempo. Il facilitatore, in questa fase, resta a disposizione della famiglia per supportarla nel caso in cui se ne presenti la necessità;
3. Condivisione e accoglimento del progetto: la famiglia espone, con l’aiuto del facilitatore, il progetto ai professionisti per la sua discussione e sottoscrizione. Il Progetto può essere rigettato solo nel caso in cui non sia ritenuto dai servizi sufficientemente protettivo per il minore.
d. Implementazione
La famiglia si attiverà per realizzare il Progetto definito, contando sul supporto e la collaborazione del servizio di tutela istituzionalmente competente.
e. Monitoraggio
Nel corso della prima riunione familiare viene individuata con la famiglia una FGC di verifica. In questo incontro, simile al precedente nel suo funzionamento, il progetto viene rivisto, per verificare se ha funzionato, se sono necessarie modifiche o se bisogna intervenire in altro modo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
AMBITI DI APPLICAZIONE E PROGETTI PILOTA
Le Family group conference nascono nell’ambito della tutela minorile ma trovano successivamente applicazione in altri ambiti del alvoro sociale quale il penale minorile, l’ambito scolastico, le situazione di violenza domestica, di separazione e divorzio, la salute mentale e gli anziani.
Per quanto riguarda il contesto italiano sono stati avviati progetti pilota nell’ambito del penale minorile, della tutela minorile, dell’affido familiare e della scuola.
PROGETTAZIONE E FORMAZIONE
La cooperativa la Casa davanti al Sole promuove la realizzazione di progetti pilota per l'attivazione di Family Group Conference da parte di Enti pubblici ed altre organizzazioni in differenti ambiti di lavoro sociale (tutela minori, penale minorile, ambito scolastico, adulti fragili, salute mentale, anziani). Siamo interessati alla diffusione del modello delle Family Group Conference perché diventi una pratica consolidata all'interno di servizi pubblici e di realtà di terzo settore, promuovendo così la partecipazione delle persone e delle famiglie ai momenti decisionali che le riguardano.
La cooperativa si mette a disposizione per accompagnare le realtà interessate allo sviluppo del modello delle Family Group Conference, all'ideazione e implementazione di progetti pilota o servizi di FGC, tenendo conto delle peculiarità di ogni contesto organizzativo ed operativo.
Al fine di promuovere sul territorio tale modello si offrono percorsi formativi per delineare un quadro conoscitivo, sia a livello teorico che operativo, del modello e del processo della Family Group Conference. Verrà dedicata una particolare attenzione alla figura del facilitatore e alla facilitazione delle Family Group Conference, mettendone in luce funzioni e attività svolte nelle differenti fasi del processo.
Nello specifico verranno trattati i seguenti temi:
• approccio teorico e metodologico di inquadramento del modello;
• storia, modello, principi, soggetti coinvolti le Family Group Conference;
• come si facilita una Family Group Conference
• ambiti di utilizzo del modello delle Family Group Conference;
Il corso di formazione è propedeutico e finalizzato alla realizzazione di Family Group Conference
Referente Family Group Conference
Barbara Gavardini
via Cavour, 24
21040 Venegono Inferiore
tel. 0331 864329
p.iva 01453990127
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